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al testo di Adielle
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I raggi gamma della sera alzano l'asfalto dove trema all'imbrunire (d'imbrunire) bandolo della matassa i tuoi capelli alla deriva e pieghe di vento quando passa a inorgoglire i litorali limitrofi ai sotterfugi dell'infinito liquido quanto basta da inzuppare le spugne dei polmoni un respiro alla volta se di bere si tratta quest' aria un sorso per volta quando accade, se la mistica lo consente di eterni litigi allora un bagliore trè piedi sotto terra di un sorriso anatomico mi solleva per le ciglia fulmine d'albero alle sue radici cresta profilo paradosso delle vette più alte torri di Babele a scavalcare il cielo per assecondar le voglie più segrete delle rocce di colmare le distanze tu e io, che non riesco a perdonarti veramente di essere stata Dio al posto mio aspetto sveglio il prossimo turno per dare fuoco al Mondo in candidi raggi postriboli d' eroi gli stessi veleni. Ti accontenteresti di essere madre di una buona idea? Maledetta, da allattare al seno di qualche verso proibito gola profonda dei tuoi rigurgiti d'anima gentile imperfetta prodiga di prodigi se nascerà immune da tutto nascosta al declino in equilibrio sul moto in modo che non muoia mai o sopravviva al prossimo futuro.
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